SERPENTINE 2019: ARDESIA PER JUNYA ISHIGAMI

Una foresta rocciosa che emerge dal terreno è la principale caratteristica del Serpentine Pavilion di quest’anno. L’architetto di questa edizione è Junya Ishigami e il suo design rivisita uno degli elementi fondamentali dell’architettura: il tetto.

serpentine pavilion Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion

Photo © AXT Magazine

 

Il padiglione è una “leggerissima” copertura in pietra grigio-verde, sostenuta da 106 pilastri bianchi. I pilastri sono disposti senza apparente ordine, per accentuare e ricreare l’idea di foresta naturale.

 

“Riecheggiando la presenza dei tetti di ardesia che vediamo in tutto il mondo, il tetto di roccia naturale levita come un lembo di tessuto ” – Junya Ishigami

 

La struttura sembra emergere dal tessuto del parco circostante, come se fosse cresciuto dal terreno stesso, creando un rifugio per la contemplazione.

serpentine pavilion

Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion

 Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion

Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion

Photo © AXT Magazine

serpentine pavilion

 Photo © AXT Magazine

 

Per Ishigami, il padiglione rappresenta il suo ideale di “spazio libero”, caratterizzato dalla costante ricerca di armonia fra le strutture create dall’uomo e quelle che già esistono in natura.

L’architetto stesso paragona la sua opera al mondo naturale, come se fosse un uccello di colore nero con le ali spiegati nella tempesta e i pilastri bianchi a rappresentare le gocce di pioggia.

Ishigami è il quarto architetto giapponese a progettare un padiglione per le Serpentine galleries, seguendo Toyo Ito, Saana e Sou Fujimoto.

serpentine pavilion

 Photo © AXT Magazine

I precedenti lavori alla Serpentine Galleries:

2016 – BIG

2017 – Kerè

2018 – Frida Escobero

Let’s connect

london mastaba christo
Altre storie
“Il design italiano oltre le crisi. Autarchia, austerità, autoproduzione” VII Triennale Design Museum – Triennale di Milano